venerdì 26 luglio 2024

BARCELONA (Montjuic e Camp Nou)

 Agosto 2022




LA GLORIA DI TONY


 A leggere distrattamente la carriera di Anthony "Tony” Parks, non sembrerebbe nulla di imprescindibile. Tanta panchina e poche presenze in campo, eccetto le esperienze al Brentford ed al Falkirk in Scozia. Tuttavia nel vissuto calcistico di questo portiere, londinese di Hackney, classe 1963, vi è stato un momento, seppur breve, di un'intensita' tale da nobilitare tutti quegli anni da onesto comprimario.

Stagione 1983/84: il ragazzo cresciuto nelle giovanili del Tottenham è approdato in prima squadra, ma quando hai davanti uno come Ray Clamence, non puoi ambire ad altro che non sia un posto in panchina e farti trovare pronto se dovesse casomai presentarsene l'occasione.

Ed effettivamente l'occasione arriva, ed è di quelle da far tremare i polsi....gli uomini di Keith Burkinshaw, giungono alla doppia finale di coppa Uefa contro l'Anderlecht guidato da Paul Van Himst. Un infortunio mette fuori gioco Clemence, quindi sarà proprio Tony a difendere la porta degli Spurs.

9 maggio 1984, va in scena in Belgio il primo atto, la gara seppur non eccelsa, è comunque godibile e sostanzialmente equilibrata. Parks nello specifico fa il suo, soprattutto con una bella uscita al limite nella ripresa che chiude lo specchio all'avversario; il Tottenham passa in vantaggio con Miller di testa sugli sviluppi di un corner al quarto d'ora della seconda frazione e avrebbe pure l'occasione per raddoppiare, così come l'Anderlecht di riacciuffare il pari, ma tutto rimane invariato. Poi a cinque minuti dal termine la frittata: conclusione dei padroni di casa appena dentro l'area, Tony si oppone ma non trattiene e per un giocatore esperto come Morten Olsen è uno scherzo ribadire in rete da pochi passi, 1-1 e si va al return match.

White Hart Lane, 23 maggio, la la sera in cui si assegna la coppa.

Gli spurs costruiscono alcune buone occasioni, ma dove non arriva il portiere Munaron è la mira di Archibald e compagni a difettare, i belgi sono pericolosi con un paio di contropiedi, ma Parks, impeccabile in uscita, sventa la minaccia. Nella ripresa al quarto d'ora, arriva la doccia fredda, sotto forma di un lancio in profondità di Olsen che innesca Czerniatynski. Il suo tocco  a scavalcare, trafigge l'incolpevole Tony. Il Tottenham si getta a testa bassa alla ricerca del pari,ma nonostante la pressione, il pallone di entrare proprio non ne vuol sapere....poi a sette minuti dal termine, dopo una potente conclusione di Ardiles che sbatte sulla traversa, è Graham Roberts a trovare lo spiraglio giusto per rimettere in carreggiata il match. Parità che non muta neppure ai supplementari, quindi trofeo che verrà assegnato dal dischetto. Nella prima serie di penalty, Tony vola alla sua sinistra e si prende la rivincita su Olsen neutralizzando la sua conclusione. In seguito dopo la grande precisione di entrambe le formazioni, Danny Thomas ha sui piedi il match ball ma Munaron intuisce e para. Gudjonsen potrebbe portare la serie ad oltranza...ma sale in cattedra proprio il ventunenne Parks che si tuffa sulla sua destra, respinge e chiude i giochi.

White Hart Lane è in delirio, la coppa é degli spurs e Tony diventa l’eroe di quella trionfale serata.

Andy Warhol sosteneva che ognuno nella vita avrebbe avuto a disposizione i suoi quindici minuti di gloria. In questo caso Tony è andato ben oltre, ne ha avuto 180, più supplementari e rigori ovviamente....


(Cristian Lafauci)

Monaco di Baviera (Allianz Arena e Olympiastadion)

 Settembre 2005