2006
Questa è la storia di un’attaccante straordinario, uno dei più prolifici che abbia mai vestito la casacca bianconera della Juventus
Si era appena concluso il campionato europeo del 2000 che ci aveva visti protagonisti a livello di nazionale, ma che proprio lui, David Trezeguet, ci aveva “scippato” con uno splendido golden gol nella finale di Rotterdam.
Arrivò in quell’estate alla corte di Ancellotti partendo nelle gerarchie dell’allenatore emiliano, alle spalle della collaudata coppia Filippo Inzaghi-Alex Del Piero.
Che fosse un predestinato, già lo si sapeva da molto tempo.
David Trezeguet si presentò al calcio che conta nella Champions League 1997/1998.
Si giocava all’Old Trafford di Manchester il ritorno dei quarti di finale di Champions League tra i padroni di casa dello United e il Monaco. Dopo lo 0-0 in terra francese, Trezeguet portò in vantaggio il Monaco al quinto minuto di gioco. Uno splendido tiro dal limite dell’area che superò il danese Schmeichel. La partità terminò 1-1 per la disperazione di Sir Alex Ferguson.
Aveva solo 20 anni ma l’istinto di killer d’area serpeggiava già nelle sue vene.
In quell’anno a luglio divenne campione del Mondo con la sua nazionale
In maglia bianconera fu subito letale per le difese avversarie.
Si presentò tifosi bianconeri con un gol di rapina a San Siro guidando alla rimonta la Juventus contro il Milan raggiunto poi al novantesimo da uno splendido gol di Conte (passaggio di David).
Nel corso della sua prima stagione lo spilungone franco-argentino. si seppe ritagliare un posto di prim’ordine realizzando 14 reti in campionato e una in Champions.
I vari infortuni nel corso degli anni gli hanno precluso la possibilità di superare molto prima la soglia dei 100 gol ufficiali in bianconero.
David è entrato nel cuore degli juventini per aver colpito a sangue le squadre più odiate.
Come dimenticare i suoi gol al Milan, all’Inter ma soprattutto al Real Madrid?
Tre sono in particolare le marcature che tutti i tifosi bianconeri ricordano.
La prima sicuramente è quella del 5 Maggio 2002. Un gol che diede inizio ad una giornata indimenticabile. Un colpo di testa a superare il portiere dell’Udinese che dirottò lo scudetto sotto la mole lasciando Ronaldo a piangere sul prato dell’Olimpico.
La seconda è quella al Real Madrid a Torino nella scorsa edizione di Champions. David iniziò la scorsa stagione alla grande grazie alla fiducia riposta in lui da Fabio Capello. Poi la decisione di operarsi alla spalla da tempo malandata. Il rientro, poi la ricaduta.
La Juve dopo aver perso per 1-0 al Santiago Bernabeu, si trovò 0-0 a metà del secondo tempo nel match di ritorno. Capello provò la carta della disperazione: David Trezeguet. Era al rientro, non era ancora al 100% ma questo non gli impedì di segnare forse il più bel gol con la maglia bianconera.
Cross di Camoranesi, sponda di Ibrahimovic e David con una grande acrobazia al volo mandò la palla alle spalle di Casillas. Nei colpi volanti è sicuramente il numero uno al mondo.
Il terzo sigillo da ricordare è quello al Milan nello scorso campionato a S.Siro. Un gol regalò di fatto il ventottesimo scudetto e che affermò la supremazia su un Milan che dal punto di vista tecnico ma soprattutto a livello di uomini forse era superiore.
Come in ogni storia degna di nota ci sono però anche i momenti brutti.
Come dimenticare la maledetta finale di Champions a Manchester? La più brutta prestazione della Juventus di quella stagione condita da delle scelte di Lippi per lo meno discutibili. I rigori finali, con David che consegna il pallone nelle mani di Dida….. un brutto colpo per l’attacante di Rouen.
E come dimenticare quella che secondo molti doveva essere la sua ultima partita in bianconero?
Si giocava la finale di ritorno di Coppa Italia 2003-2004 contro la Lazio. David era certo di finire a Barcellona dove Frank Rjikard voleva farlo diventare l’attaccante principe del suo Barca.
Trezeguet voleva regalare alla Juve il suo ultimo trofeo ma non ci riuscì. La partita finì 2-2 dopo lo 0-2 dell’andata e nonostante un suo fenomenale gol di testa in apertura la coppa finì a Roma.
Al triplice fischio finale David andò a salutare la curva bianconera per l’ultima volta e a molti è sembrato vedere nei suoi occhi lacrime di commozione verso quei tifosi che mai e poi mai avrebbero voluto vederlo andare altrove. Poi arrivò Capello e il resto è storia.
Ho visto tanti centravanti formidabili nella mia vita.
Nella mia classifica personale metto in ordine decrescente Van Basten, Vialli e Batistuta. Un rapace d’area come Trezeguet però credo sia inimitabile. E ’il goleador più incredibile degli ultimi due decenni.
DP
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